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Il PBE è un progetto parallelo alle competizioni, con un valore educativo didattico che non solo valorizza i successi ma indica anche i punti deboli dei candidati. Può essere definito un metodo, un programma di studio che tracci delle linee guida per quanto riguarda la preparazione alla Performance. Troppo spesso ci troviamo di fronte a piccoli talenti, esasperati dal punto di vista fisico e mentale solo per essere bandiera di prestigio della scuola di appartenenza. Questo programma di studio è suddiviso per età e rispettivo livello, al fine di valorizzare le capacità del singolo senza “bruciare le tappe”.

Le competizioni, pur riscuotendo un enorme successo di pubblico, si limitano a gratificare i vincitori ignorando quelli che sono i dubbi di chi ha fallito. Perché non è andata bene? Dove devo migliorare? Cosa non ha funzionato?

PBE nasce con l’intento di dare delle risposte a queste domande in modo tale da valorizzare il lavoro personale che l'allievo svolge per prepararsi ad una competizione. Esaminatori con provata professionalità nel settore, non si limiteranno ad assegnare un punteggio alla prestazione ma forniranno, alla fine dell’esibizione, una pagella dettagliata valutando sia la parte artistica che la parte tecnica della variazione presentata dal candidato. In questo modo non sarà una graduatoria a designare il più meritevole ma ogni allievo, vedendo oggettivato il lavoro svolto, potrà rendersi conto delle proprie capacità o delle carenze su cui lavorare.

PBE vuole essere un modo per fare “il punto della situazione” e non una competizione. Questa forma di “valutazione", propria delle grandi accademie, è assente nel mondo della danza privata dove, sempre più spesso, ci perdiamo in una totale mancanza di ordine e direttive. PBE ha l’intento di ripristinare una sorta di equilibrio esecutivo fornendo un vocabolario di passi con il quale l'allievo può e deve misurarsi in base alla sua età.

Sabrina Margarolo

 

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